Ruzhdi Celiku

Intervista della figlia Aurora Celiku. L'intervistato è nato nel 1969.

Come funzionava la scuola ai tuoi tempi?
La scuola era divisa in 4 anni le elementari, e 4 le medie e 4 le superiori e poi c’era l’università che durava 4 o 5 anni massimo. Alle elementari si studiava l’alfabeto prima di tutto poi materie più scientifiche come l’aritmetica poi storia, geografia insomma le materie di base. Nelle medie in più oltre alle materie di base si aggiungevano la geometria, la biologia, e altre materie. Alle superiori per l’indirizzo che avevo scelto io facevo chimica, fisica, tecnologia, poi studiavamo libri professionali industriali, c’era poi educazione fisica, c’era anche educazione militare alle superiori si imparava a maneggiare l’arma, a smontarla e a sparare. Tutti gli anni si faceva un mese di alternanza scuola-lavoro nelle fabbriche, nel settore delle industrie.


Come era andare a scuola per te ti piaceva?
Sì molto, ci andavo sempre volentieri mai mancato un giorno di scuola mi piaceva tanto andarci.

Nemmeno uno?
No tutti i giorni sono andato a scuola a parte quando stavo male.

Allora sei mancato qualche giorno?
Si alle elementari e alle medie quando stavo male ma alle superiori no nemmeno un giorno in quattro anni.

Come ti trovavi con i compagni?
Sempre benissimo, ci volevamo tutti bene e ci divertivamo insieme. Andavano molto d’accordo di fatto ci sentiamo ancora tutt’ora é un’amicizia che è rimasta negli anni anche adesso.

Come era divisa dentro la classe?
C’erano più o meno metà ragazze e metà ragazzi, questo dalle elementari fino alle medie perché nelle superiori io avevo scelto una scuola professionale e eravamo tutti maschi eravamo quindici. Era una classe piccola, il primo anno eravamo ventiquattro poi sono bocciati nove e siamo rimasti in quindici perché era una scuola difficile.

Avevi tempo per studiare tornato a casa?
Si si avoglia più che altro tornavo a casa un po’ tardi.

Non tornavi alle 13:30 come faccio io?
No finivo a quell’ora ma aspettavo il pullman e la mia scuola era un po’ lontana da casa forse tornavo verso più o meno le 15… poi mangiavo, riposavo un po’ e poi studiavo. Molto spesso aiutavo in casa visto che siamo cresciuti in una casa privata con giardino e molto grande e avevamo gli animali da curare c’era sempre da gestire qualcosa e dato che eravamo molti c’era sempre qualcosa da fare, quindi aiutavo i genitori, i fratelli e le sorelle.

Avresti voluto continuare gli studi più a lungo? Se sì cosa avresti voluto studiare?
Volevo però purtroppo la andava in base ai voti, dovevi avere i voti alti per continuare gli studi… quindi io non ce l’ho fatta e sono andato a lavorare un anno in una fabbrica dove si producevano pezzi delle macchine… poi dopo un anno che ho lavorato mi è arrivata la lettera a casa e sono andato a fare il militare per un anno e mezzo poi sono andato via sono scappato da dove facevo il servizio militare ho disertato perché il servizio militare a quei tempi durava due anni e io ho fatto solo un anno e mezzo e nel marzo del 1991 con altri 19 ragazzi siamo venuti qui in Italia con la nave del servizio militare perché facevamo parte della Marina e poi siamo arrivati a Otranto e dopo una settimana rimasti sulla nave abbiamo consegnato tutte le armi e le munizioni dalla nave, poi abbiamo consegnato anche la nave e poi siamo scesi dalla nave, poi dopo un mese a Otranto ci hanno nascosto a Siena perché lo Stato albanese ci rivoleva indietro a tutti i costi, poco dopo ho cominciato a lavorare.

Sei stato felice di essere venuto in Italia?
Si molto, moltissimo quest’anno sono 32 anni che sto qui. Sono arrivato che avevo 20 anni e ora ho una famiglia e siamo tutti contenti, stiamo bene.

E perché sei venuto in Italia?
So venuto in Italia per una vita migliore e nient’altro, perché il lavoro c’era sia di qua (Italia) che di la (Albania) però a quei tempi si viveva meglio qua che in Albania.

Perché sei venuto in Italia e non sei andato da un’altra parte?
Perché noi albanesi per l’Italia abbiamo sempre avuto un debole, per gli albanesi l’Italia è stata sempre un Paese ben visto e molto apprezzato. Quindi per questo abbiamo deciso di venire in Italia e siamo rimasti tutti qui a parte qualcuno che è ritornato giù in Albania.