Monica Formisano
Intervista sul terzo anno di Liceo passato negli Stati Uniti. Intervistatrice: Meriem Halilovic. Aprile 2023.
Quanti anni hai?
Ho 18 anni.
Dove vivi?
Vivo a Siena.
Che scuola frequenti?
Frequento il quinto anno del Liceo delle scienze umane a Siena.’
Perché hai deciso di fare l’anno all’estero?
Ho deciso di fare l'anno all'estero perché sentivo la necessità di fare qualcosa... qualcosa di diverso, di uscire dalla mia zona di comfort ma anche di imparare bene la lingua e in generale di vivere nuove esperienze.’
Come hai organizzato questo viaggio?
L'organizzazione è molto complessa infatti bisogna iniziare un anno prima della partenza a prepararsi. Prima mi sono informata e ho cercato l'agenzia che potesse adattarsi meglio alle mie esigenze, poi una volta trovata ho seguito tutti gli step che loro mi indicavano e alla fine mandando dei documenti... quindi c’è stata una parte burocratica ma anche di contatto con la famiglia ospitante e dopo questi procedimenti sono riuscita finalmente a partire.
La scuola che frequenti ti ha aiutato nell’organizzazione di questo progetto?
‘Purtroppo, la scuola italiana non aiuta con questo tipo di progetti; infatti, la maggior parte delle volte non sanno bene neanche come funzioni. L'anno scorso io ero soltanto la seconda ragazza a partire; solo due ragazze delle Scienze Umane sono partite e forse... altre due del Classico ma delle Scienze Umane eravamo soltanto in due; quindi, no, la scuola non mi ha aiutato anzi a volte è stato difficile far capire di cosa avessi bisogno.
In quale città sei andata e quale scuola hai frequentato?’
Sono finita a Wichita Falls, una città a nord del Texas, che è uno degli Stati più a sud degli Stati Uniti. Nella mia città c'erano tre scuole superiori che sono vere e proprie High School americane, ma solo una di queste accettava studenti internazionali e proprio per il fatto che eravamo studenti internazionali non abbiamo potuto conseguire il diploma, quindi non abbiamo partecipato all'ultimo anno ma al penultimo che sarebbe il terzo per loro perché le superiori durano quattro anni.
Che differenza c’era tra l’orario scolastico italiano e americano?
L'orario scolastico italiano e quello americano sono molto diversi, in quello americano le materie erano uguali tutti i giorni, nella mia High School l'orario andava dalle 07:45 alle 03:05 quindi noi avevamo 8 ore di lezioni ma un'ora di lezione non corrispondeva a un'ora ma a 45 minuti. Le materie erano uguali tutti i giorni quindi l'orario rimaneva uguale per il primo semestre e poi magari poteva cambiare nel secondo semestre. Nell'orario era compresa anche l'ora di sport che di solito era o all'ultim'ora o alla penultima e il pranzo era suddiviso in due fasi: il primo pranzo dopo 4 ore e il secondo pranzo dopo 5. Quindi, l’orario scolastico americano è molto più lungo e le materie sono quasi sempre uguali a differenza di quello italiano.
Quali sono le maggiori differenze tra il sistema scolastico americano e italiano che hai notato?
Lo sport, in America occupa una grande parte della giornata anche scolastica, infatti, gli studenti ne possono praticare più di uno... e infatti si pratica durante l'orario scolastico, in più se hai dei tornei salti tre giornate di scuola, poi dopo scuola spesso c’è anche l'allenamento di due o tre ore... e durante il fine settimana ci sono anche le partite, inoltre, i professori in America sono molto più attenti agli studenti anche fuori dalla scuola... cercano di avere più un ruolo guida per gli studenti e di essere una figura più vicina a loro, mentre in Italia c'è una distanza maggiore fra studenti e professori. Inoltre, non ci sono interrogazioni in America e infatti ci sono solo test scritti e vabbè... ci sono un sacco di compiti a casa da fare anche se la maggior parte delle volte lo stereotipo più diffuso è che in America non si faccia niente... in realtà non è proprio vero si fanno tante cose scritte soprattutto a casa e tanti progetti a differenza dell'Italia.
Hai fatto tante attività scolastiche/extrascolastiche?
Attività extrascolastiche non ne ho fatte tante perché tutto era compreso nella scuola. Infatti, credo che in America si cerchi di far stare i ragazzi a scuola il più possibile per non farli stare in altri ambienti... quindi tutte le attività che ho fatto erano appunto organizzate dalla scuola e erano principalmente attività di volontariato, ad esempio ci siamo occupati della riorganizzazione di uno spazio che era usato per la salvaguardia degli animali.’
Mentre il rapporto scuola-famiglia come era?
Il rapporto scuola famiglia è molto forte... infatti in America appena manchi un giorno di scuola chiamano a casa per avere informazioni, inoltre devi portare una giustificazione del medico anche se sei mancata per un giorno. Ogni quattro settimane ti danno un report dove ci sono scritti tutti i voti e lo devi portare a casa ai genitori, poi molto spesso se succede qualcosa a scuola i professori non si fanno problemi a chiamare a casa e a convocare anche i genitori nell'ufficio del preside.
In cosa dovrebbe migliorare il sistema educativo italiano? E quello americano?’
Una delle poche pecche del sistema americano è la sicurezza scuola che credo sia il problema principale che la scuola americana ha... quindi tutto il fatto delle sparatorie, nei panni di un genitore non avrei la sicurezza di vedere tornare i miei figli a casa dopo un giorno di scuola che comunque dovrebbe essere un ambiente sicuro. La scuola cerca comunque di fare del suo meglio per garantire la sicurezza, infatti, ci sono poliziotti ovunque ed è tutto molto controllato. Invece una pecca del sistema italiano forse è che i ragazzi italiani che studiano in Italia secondo me sono troppo stressati, molte volte non c'è proprio comprensione da parte dei professori e c’è non la presunzione... ma la pretesa da parte della scuola che gli studenti debbano dedicare tutta la giornata alla scuola e ai compiti perché è vero noi abbiamo un orario più corto però poi il pomeriggio a casa ci tocca studiare, quindi alla fine è sempre una giornata dedicata solo alla scuola... magari nella scuola italiana si potrebbe aggiungere qualcosa che non sia solo studio e che quindi aiuti anche i ragazzi a godere di più il tempo passato a scuola, forse sarebbe utile introdurre delle attività sportive oppure attività extrascolastiche.’
Valuta su una scala da 1-10 quanto reputi che questa esperienza sia stata formativa per te e spiega il perché della tua valutazione.
L’anno all'estero penso sia una delle esperienze più belle anche dal punto di vista formativo che i ragazzi possano vivere durante quest'età, quindi il voto che do da 1 a 10 è probabilmente 10 se non 11 perché a parte imparare una lingua e quindi diventare quasi madrelingua ti insegna anche ad uscire dalla zona di comfort quindi diciamo... ti aiuta proprio ad acquistare una capacità di adattamento a varie situazioni, a risolvere problemi che nessuno ti aveva mai posto ma anche a riuscire a relazionarti meglio con le persone, con le varie situazioni in un ambiente completamente diverso e anche ad accettare nuove culture e nuove tradizioni che non avevi mai visto.
Raccomanderesti a chiunque un'esperienza all’estero?
Allora raccomanderei un’esperienza all’estero ma non a chiunque perché proprio uno degli step del processo di iscrizione a questo progetto è avere un colloquio con uno psicologo... quello penso sia molto importante. Chi decide di partire per l’anno all’estero deve essere consapevole del cambiamento che sta per affrontare.