Lirije Gjuci

Intervistata dalla figlia Anbeta Gjuci. Aprile 2023.

Come vivevi l’ambiente scolastico?

Molto bene, mi piaceva stare a scuola… mi piaceva stare con i compagni… guarda mi trovavo veramente bene.

Ti sentivi mai sotto stress?

Lo stress c’è sempre, in particolare quando non mi sentivo preparata... sai com’è la scuola è uno stress... però ti devo dire che era uno stress sano.

Ti ricordi un particolare momento in cui hai provato molta ansia e panico?

Si mi è successo in terza media quando andai interrogata in chimica… mi ricordo che il giorno prima sapevo tutto ma quando sono andata alla lavagna per l’interrogazione, mi sono bloccata all’improvviso, per fortuna dopo un po’ mi sono ripresa e il professore ha visto che ero preparata... però ecco non saprei dirti che mi è successo in quel momento. Sai io avevo il mio babbo che mi insegnava chimica e biologia, e nonostante fosse mio babbo non mi ha mai messo un voto che non mi meritavo. Per lui ero alla pari degli altri... anzi a volte mi metteva addirittura meno rispetto agli altri… con me era più severo... il bello è che era anche il coordinatore di classe... ah dimenticavo mi insegnava anche educazione civica.

Quali erano le materie che studiavate?

Durante gli anni del liceo erano per lo più scientifiche. Studiavamo materie come la matematica, fisica, chimica, biologia, lingua albanese, inglese e... poi anche storia dell’arte… poi non mi ricordo, sicuramente altre ancora...

Che tipo di prospettiva avevi per il futuro una volta finito il liceo?

Volevo studiare… volevo diventare una maestra delle elementari… però non ne ho avuto la possibilità perché il governo era quello che era, in più non avevo neanche possibilità economiche. Sai poi eravamo in sei a voler studiare, e diciamo che visto che ero la più piccola, i miei genitori decisero di mandare all’università i miei fratelli più grandi… anche perché quando ho finito il liceo, loro stavano già facendo l’università. A mio babbo dispiaceva tanto perché lo sai anche tu quanto per lui fosse importante la scuola… però sai senza possibilità economiche non puoi fare nulla... anche se era professore non aveva uno stipendio alto e insomma mantenere sei figli e farli addirittura studiare era difficile, richiedeva tantissime spese...

Come era il rapporto tra i professori e gli alunni?

Era un buon rapporto, noi avevamo molto rispetto dei professori... in realtà tutto questo dipendeva anche da che educazione ricevevi in famiglia perché non è che tutti rispettassero gli insegnanti... molti miei compagni rispondevano male. Sai io ero molto consapevole che stavano sbagliando… poi avendo anche il babbo professore avevo una visione completamente diversa rispetto ai miei amici...

I professori erano molto severi?

Sì direi proprio di sì... solo con coloro che facevano confusione però, poi in realtà dipendeva da professore a professore... mio babbo ad esempio rimproverava spesso ma non ha mai messo le mani a nessuno... invece molti altri professori colpivano i miei compagni con la bacchetta o con il righello nel momento in cui si comportavano male...

La scuola era aperta a tutti?

Si, nella mia classe c’erano persone molto benestanti ma anche persone che non avevano quasi nulla... e poi fino alle medie i libri ce li dava lo Stato, quindi anche le persone più povere avevano possibilità di ricevere un’educazione fino alla terza media... poi dal liceo invece i libri andavano comprati... infatti molti smisero perché non potevano permetterseli.

La classe che avevi al liceo era unita?

Tantissimo... eravamo proprio una bella classe... ci volevamo molto bene e non si litigava mai... inoltre nessuno era invidioso dell’altro... avevo dei compagni molto intelligenti e per questo gli ammiravo tantissimo. Si passava tanto tempo insieme, si rimaneva a volte a parlare anche dopo scuola... poi ovviamente c’erano anche le amicizie più strette...

Come era organizzata la scuola a livello di spazio?

Quella del liceo era una scuola grandissima... la mia classe non era tanto grande, noi stavamo seduti nei banchi a due a due, c’era poi la lavagna e la cattedra del professore davanti alla classe. Era una bellissima scuola... l’unico problema era l’inverno freddo, perché non avevamo i riscaldamenti... quindi abbiamo sofferto tanto il freddo...

Ti ricordi il tuo esame di maturità?

Sì che me lo ricordo. A quei tempi avevamo due prove scritte, una di matematica e una di lingua albanese, e poi avevamo l’orale. All'orale avevamo solo le materie scientifiche e letteratura.. però l’orale era su tutto il programma del liceo, a valutarci c’erano due professori, uno interno e l’altro esterno.

Come è cambiata la scuola durante questi anni?

Sai il cambiamento del governo ha portato molti studenti a lasciare gli studi... diventò tutto più difficile, era tutto un gran casino perché le persone non avevano più nessun tipo di riferimento... è stato un momento di crisi per tutti... però non ci siamo mai abbattuti.

Ti mancano gli anni del liceo o della scuola in generale?

Tantissimo, sai a quei tempi eravamo molto spensierati... lo studio non era visto come un peso, gli studenti andavano a scuola volentieri, e ci bastava poco per essere felici... la scuola, almeno per me, era un’occasione per staccare dai lavori domestici che mi toccava fare tutti i giorni e tutto il giorno a casa... vorrei vederti più spensierata, come avrei voluto essere al posto tuo adesso, perché voi giovani di oggi avete molti più stimoli e più interessi... io invece non avevo quasi mai tempo per studiare perché mi toccava aiutare tutto il tempo mia mamma con i lavori di casa.