Hassan Boumarouane

Hassan Boumarouane,  nato nel 1985. Intervistato dalla figlia Sabrina Boumarouane. Storia raccolta nell'aprile 2025.

Sono Hassan Boumarouane sono nato nel 1985, quindi ho trentanove anni. Sono nato in Marocco, in un piccolo villaggio nella tribù del Krakra. Ho vissuto in Marocco fino all’età di dodici anni, poi a dodici anni per l’appunto mi sono trasferito in Italia.

Come tutti i ragazzi sono stato a scuola, oltre alla scuola facevo lavoretti doposcuola, aiutavo in casa, davo una mano un po’ in qua e là, come in botteghe o nelle fattorie co’ gli animali.

A dodici anni mi so’ trasferito in Italia e a quindici inizia a lavorare in una falegnameria, in cui lavoro tutt’ora.

Come era il tuo rapporto con la scuola?

Beh, ho fatto la scuola in Marocco fino a che ho potuto; ho fatto sei anni di primaria, ho studiato principalmente l’arabo e un po’ di francese. Andavo tutto sommato bene, mi piaceva un sacco la scuola anche se non sembra e avrei voluto studiare molto di più, ma non ne ho avuto la possibilità con il trasferimento qui.

Come è stato il viaggio, il trasferimento, dal Marocco all’Italia?

Mah, sinceramente non mi ricordo molto dato che ero piccino, ricordo solo alcuni frammenti del viaggio onestamente. Più che altro l’impatto non è stato molto facile, anche perché lasci tutto, la famiglia, gli amici e ti trasferisci in un paese dove non conosci la lingua, non conosci nessuno e sì, difficoltà ci so’ state.

Arrivai qui con alcuni zii e andai a vivere momentaneamente da mio zio a Colle Val d’Elsa, poi per un altro po’ da un cugino, andò avanti così fino a che non iniziai a lavorare.

Quali sono state le principali sfide che hai dovuto affrontare durante la tua vita?

Allora, una delle sfide più importanti, oltre al trasferimento in Italia, è stata sposarsi ad una certa età, a ventuno anni, e quindi anche qui l’impatto è stato abbastanza importante, soprattutto perché ti rendi conto di crescere, di iniziare ad aver più responsabilità.

Poi già all’età di ventidue anni mia moglie aspettava una bambina e quindi lì è stato veramente difficile, ma con il tempo passa tutto, tutto inizia a cambiare, cambia la vita, cambia il modo di porsi, insomma si affronta la vita con un'altra testa, con un’altra mentalità e diciamo che per me questo cambiamento è avvenuto abbastanza presto e in fretta, però tutto sommato, io e mia moglie siamo stati in grado di affrontare questo periodo abbastanza bene.

E niente, una volta nata la piccola Sabrina le nostre vite sono cambiate da così a così, non s’era più dei ragazzi ma dei genitori; quindi, siamo cresciuti tutti insieme. Questa è stata una delle sfide più importanti.

Tre anni dopo nacque anche la piccola Hiba che, anche se non sembra, è stato addirittura più difficile rispetto alla prima perché ci sono stati anche altri problemi, tra il lavoro, l’ospedale e le piccole è stato abbastanza difficile, che però superammo anche quella con l’aiuto di mia moglie e di mia madre.

E niente, si va avanti, si lavora, sacrifici se ne fanno ma si fanno volentieri perché tutto sommato siamo una famigliola abbastanza coesa.

Chi sono state le persone più influenti nella tua vita e come ti hanno influenzato? 

Per quello che riguarda le persone che mi hanno influenzato forse l’unica, ma l’unica persona che mi ha influenzato un po’ è mia moglie, che m’ha fatto vedere il mondo con occhi diversi e cambiato anche quella mentalità giovanile che avevo e quindi magari se ci deve essere proprio una persona è lei.

Cos’è per te la felicità? Cosa ti fa sentire veramente felice?

La felicità è star bene, è voler bene alle persone che ti circondano, non far mancare niente alle persone di cui sei responsabile. 

Per quanto mi riguarda la felicità è star bene e che le persone a me care, quindi la mi’ moglie, le mi’ figliole e la mi’ mamma stiano tutti bene e che non gli manchi niente; non voglio che si sveglino una mattina con una carenza: se riesco a offrire il benestare alla mia famiglia, per me questa è la felicità.

Oltre al benestare della mia famiglia spero in un mondo un po’ più in pace, per quanto possa essere un traguardo ambizioso non è impossibile da raggiungere.