Caterina Fantozzi

Intervistata da Gemma Quinti.

Quando sei nata?

Sono nata il 20 settembre 1973.

Come ti descriveresti da ragazza?

Da ragazza ero molto indipendente, volitiva, direi forte.

Che scuola superiore hai scelto?

Ho scelto l’istituto magistrale Santa Caterina da Siena, di Siena e ho scelto il corso sperimentale. Mi sono diplomata nel ‘92.

C’era sia, allora c’era sia il percorso quindi in somma cinque anni. Prima c’era sia il corso tradizionale e quindi quattro anni, più poi la possibilità di fare l’anno integrativo. E dall’anno in cui invece mi sono immatricolata io c’era questo corso sperimentale a indirizzo psico-pedagogico ed erano cinque anni, normali come un liceo.

Prima  c'era  l'istituto Magistrale che prevedeva 4 anni di studio. Praticamente  le materie  del biennio  si facevano  solo nel corso del  primo anno. Chi voleva,  poi faceva  il quinto  anno (detto anno integrativo ) che permetteva  di accedere  a tutte  la facoltà  universitarie.

Negli anni '90 hanno cominciato  a sperimentare  il corso costituito direttamente  dai cinque anni e solo successivamente è diventato Liceo

È stata una scelta tua andarci oppure è stata una scelta dettata da qualcun altro?

Ho scelto io d’andarci. In famiglia hanno approvato la scelta. Anche la mia mamma aveva fatto l’Istituto Magistrale e mi confermò che avevo fatto una buona scelta, però è stata una scelta mia.

Eri indecisa su un altro percorso di studio?

Non ero indecisa su un altro percorso di studio. Avevo escluso tutte le scuole scientifiche perché sono molto a righe, propendo per le materie letterarie. Quindi escluse le materie scientifiche, licei quindi a indirizzo scientificom l’altra alternativa era il classico, ma non mi interessava. Quindi non ero indecisa su un altro percorso di studi.

Se te lo ricordi, mi puoi parlare del tuo primo giorno di scuola?

Il mio primo giorno di scuola non mi sembra di ricordarmelo perché ho una memoria pessima.

In classe eravate solo femmine oppure c’era qualche maschio?

In classe eravamo solo femmine.

Che rapporti avevi con le compagne? C’è qualcuno con cui hai mantenuto un rapporto di amicizia?

Di rispetto reciproco e però sinceramente io ero molto poco interessata ai miei compagni di classe. Ero la classica secchiona. Molto interessata allo studio, molto interessata a quello che avevano da dire i professori e sinceramente non mi interessavano molte le compagne, non mi interessavano quello che avevano da dire. Avevo le amicizie al di fuori dell’ambiente scolastico e quindi ci rispettavamo a vicenda, ma non avevo legato in maniera particolare con nessuna di loro. Sì insomma amicizie superficiali e non ho mantenuto rapporti con nessuna di loro. Mi hanno ribeccata anni fa. Ci siamo ritrovate per delle cene. Così i rapporti cordiali sono rapporti con tutti, ma non sono nate amicizie profonde. La colpa è tutta mia ripeto, non ero interessata a loro a quello che avevano da dire ti dico la verità sembrerò presuntuosa mi pareva che facevano discorsi poco interessanti, superficiali. Non mi interessavano. Ecco ero molto concentrata proprio sulla scuola, sulle materie. Mi piaceva studiare quindi quello era il mio interesse primario a scuola.

Invece con i professori che rapporti avevi?

Con i professori un rapporto anche lì di rispetto. Ripeto ero molto interessata a quello che avevano da dire, soprattutto alcune materie che mi piacevano di più italiano, inglese, filosofia e quindi un rapporto di stima anche reciproca insomma ecco ricambiata. Avevo degli ottimi voti e quindi percepivo che avevano una buona opinione di me.

Li cambiavate spesso i professori?

I professori non li cambiavamo spessissimo. Abbiamo cambiato sicuramente italiano nel corso di cinque anni, matematica l'abbiamo cambiata, però non mille volte magari abbiamo avuto due insegnanti. Altri ci hanno portato dalla prima alla quinta. Per esempio mi ricordo la professoressa di filosofia che ci ha portato dalla prima alla quinta.

E i rapporti che avevano i tuoi compagni di classe con i professori come erano?

I rapporti dei compagni di classe con i professori erano in genere rispettosi, cioè qualche furbata io mi ricordo che l’hanno fatta le mie compagne nei confronti dei professori o qualche presa in giro, però sembra nei minimi della decenza e sempre non facendosene accorgere, non arrivavano mai allo scontro diretto con gli insegnanti. Di fondo c’era rispetto. 

Che progetti facevate inerenti alla materia di indirizzo della scuola? Puoi parlare di alcuni di essi?

Progetti inerenti alla materia di indirizzo della scuola non mi ricordo di averne fatti. Facevamo, ma insomma quello non era un progetto il tirocinio e andavamo e mi ricordo di essere stata al nido, alla materna, alla primaria e fondamentalmente guardavamo il lavoro delle maestre. Un minimo le affiancavamo, le aiutavamo.

Solo l’unica cosa particolare che mi ricordo di aver fatto è stato siccome si era studiato dell’importanza del teatro per l’insegnamento anche proprio come inteso come teatro di marionette. Mi ricordo che abbiamo costruito delle marionette noi, fatto con la cartapesta e la stoffa. Con l’idea così di poter replicare questa cosa una volta diventate maestre. Poter far costruire ai bambini da soli queste marionette con materiale povero e poi utilizzarli per inscenare delle piccole scenette cosa che non abbiamo fatto, ci siamo solo limitati alla costruzione di queste marionette. Questo è l’unica cosa che mi ricordo. Non abbiamo fatto altro di progetti.

Però a proposito del tirocinio un ricordo bellissimo è che ci fecero fare un'esperienza con gruppo di ragazzi con vari disabilità sia fisiche che mentali. Mi ricordo che un'esperienza molto bella difficile perché c'erano anche disabilità gravi quindi difficile da gestire sinceramente anche lasciate a noi stesse ecco. Non ci avevano preparato e ci messero ecco con tutti insieme con questi ragazzi e ognuna di noi si approcciò come così in maniera istintiva come gli veniva con questi ragazzi e quindi anche con successi e insuccessi però fu un'esperienza molto bella, molto utile secondo me che sarebbe giusto proporre sempre perché ci fecero riflettere su come ci eravamo mosse e sulle quelle che ci erano sembrate le strategie migliori per rapportarci a loro insomma fu molto bello ecco.

Quale materie tra queste quattro ti piacevano (antropologia, psicologia, pedagogia, sociologia)? E perché?

Antropologia e sociologia noi non ce l’avevamo. Avevamo solo in prima e seconda psicologia e pedagogia messe insieme a formare una materia che si chiamava psicopedagogia. Dalla terza si sono divise quindi avevamo psicologia, pedagogia e filosofia. Tra queste più di tutte mi piaceva filosofia però non mi hai menzionata. Tra psicologia e pedagogia mi piaceva più psicologia perché pedagogia ho sempre pensato che per certi versi sia un po’ anche diciamo più intuitiva nel senso ecco che per certe strategie possano essere utili per l’apprendimento o che un certo modo di rapportarsi al bambino possa aiutarlo ad apprendere meglio secondo me a volte ci si arriva anche con il buon senso anche senza bisogno di studiarlo. Cioè anche studiare che il rinforzo positivo aiuta nell’apprendimento più che la punizione mi pare una cosa che uno possa arrivare senza studiare. Ma tante cose mi parevano un po’ scontate un po’ ovvie e che si poteva arrivare. Mentre la psicologia era diciamo cose un po’ più originali secondo me mettiamola così.

Quante ore stavi in classe?

Quante ore facevamo di lezione non mi ricordo però si inizia fai conto alle 8:30 e si andava via prima di pranzo ecco non c’erano rientri pomeridiani a meno che non ci fossero dei corsi facoltativi mi ricordo di aver provato una volta a far pianoforte e sì si rientrava il pomeriggio.

Erano organizzate bene le lezioni e i contenuti? Mi potresti raccontare come si svolgevano le ore di lezione in generale?

Le lezioni erano organizzate bene, erano molto tradizionali. Erano lezioni frontali durante le quali si prendevano appunti e poi c’erano le verifiche, le valutazioni che consistevano in interrogazioni orali o compito in classe.

I professori ai tuoi tempi cercavano di rendere le lezioni allettanti? E in che modo?

Molto tradizionale ecco non mi ricordo che i professori usassero strategie particolari per rendere le lezioni particolarmente allettanti ecco non c’erano strategie che si adoperano ora come può essere la flipped classroom, di strumenti multimediali non ne avevamo tanti quanti ora. Ecco, non ci provavano secondo me a utilizzarli e non mi ricordo di aver fatto tante volte lavori in gruppo, insomma erano molto tradizionali come direzioni. Forse una volta ci fecero costruire un fumetto. Mi ricordo di aver disegnato delle vignette con questi personaggi sopra da applicare sullo sfondo. Non mi ricordo a quale materia attente era.
Erano lezioni frontali, classiche.

A me piacevano molto, io ho sempre amato prendere appunti, mi piaceva parecchio, mi divertiva in particolar modo l'insegnante di italiano Elisabetta Morandi che faceva delle lezioni quasi universitarie, bellissime di italiano molto tradizionali.

Che regole dovevate rispettare sia in classe sia a scuola in generale?

Le regole da rispettare niente di particolare mi pare. Bisogna essere rispettose, educate in generale, ma non mi ricordo che ci fossero cose particolari.

Come venivate valutate dai professori?

Le valutazioni come ti avevo accennato erano interrogazioni e compiti in classe.

Qual è l’anno scolastico più difficile che hai dovuto affrontare? E perché? Invece quello più bello?

L’anno scolastico più difficile e più bello non te lo saprei dire. Non mi riesce molto bene a distinguerli. Ho un ricordo un po’ confuso forse gli ultimi anni appunto perché per quanto riguarda le materie perché quindi quarta e quinta perché venne fuori filosofia che mi piaceva tantissimo e i rapporti con le compagne si erano intensificati e perché si facevano un tipo di matematica mi ricordo geometria analitica, trigonometria e finalmente iniziò a piacermi la matematica e fino alla terza mi faceva letteralmente schifo.

I rapporti con gli altri studenti che non erano della tua classe come erano?

I rapporti erano buoni, ci si incontrava durante l’intervallo, si facevano quattro chiacchiere con quelli che si conoscevano e poi mi pare ci fosse un'occasione forse era Carnevale in cui si faceva una cosa tutti insieme  che consisteva nel preparare delle scenette, nel preparare degli sketch, delle piccole scenette da presentare ad altri classi tutti insieme. E si svolgeva nell’atrio e ogni classe presentava alle altre classi ciò che aveva preparato in autonomia senza l’intervento dei professori.

La scuola in generale era organizzata bene? La segreteria era efficiente? I custodi facevano il loro lavoro?

La scuola mi pare fosse organizzata bene questo non me lo ricordo bene né mi ricordo se segreteria e custodi fossero efficienti.

L’istituto in generale organizzava molti progetti? Me ne puoi parlare di qualcuno?

Si partecipava al tempo c’era Padre Vittorio che era un frate cappuccino della parrocchia dei cappuccini che organizzava un concorso di disegno per tutte le scuole di Siena e questi disegni partecipanti al concorso poi venivano esposti nel chiostro del convento. E lui faceva questo concorso, ci partecipavamo e mi ricordo in occasione di questo concorso che la nostra scuola partecipò con il coro. Il professore di musica creò il coro della scuola formato da studenti e studentesse e cantammo in occasione della premiazione di questo concorso presepi. Questa cosa bellina e andavamo a piedi ai Cappuccini a fare le prove e sì cantammo in occasione di questo concorso.

Quali strumenti venivano utilizzati per le spiegazioni?

La bacchetta lunga con la quale la professoressa di geografia ci indicava la cartina appesa al muro. Nessuno strumento particolare, Una lezione un pochino originale mi ricordo a religione la professoressa ci divise in gruppi e ci fece scegliere una canzone il cui testo ci aveva colpito particolarmente e farlo sentire alle compagne con registratore e spiegare perché il testo ci aveva colpito.