Anna Rita Diamante
Esperienza scolastica di Anna Rita Diamante raccolta da Giulia Rocchi (figlia) e Elena Caroti.
Parlami un po' di te e soprattutto del tuo rapporto con le scuole che hai frequentato.
Mi chiamo Anna Rita, ho 47 anni e praticamente ho sempre vissuto a Poggibonsi dove ho fatto sia la materna, le elementari e le medie. Solo per le superiori mi sono dovuta spostare a Colle Val D'Elsa. Diciamo che fin dall’inizio ci sono state un po' di difficoltà con la scuola… le elementari in particolare sono state traumatiche, ma perché c’era questa maestra che mi aveva preso in antipatia... per lei non sapevo fa’ nulla, appena sbagliavo qualcosa mi riprendeva ma non in modo normale… ma con parole forti insomma. E per questo motivo io per tutte le elementari ho dovuto fare delle ripetizioni il pomeriggio, ma proprio perché andavo malissimo, è stato traumatico… ma c’erano parecchi nella mia situazione eh! Lei ci escludeva, faceva fare alcuni giochi tipo solo ai più bravi…faceva dei gruppetti... ve poi proprio ricordo le parole forti con cui ci riprendeva ogni volte che si sbagliava. Alle medie per fortuna è cambiato tutto, io andavo benissimo. Penso proprio perché i professori avevano molta passione per quello che insegnavano e si vedeva parecchio! Non facevano nessuna preferenza, erano parecchio disponibili… diciamo che sono stati anni importanti per me perché dopo anni che quella maestra mi aveva fatto credere di esse un’incapace, ho iniziato a pensa’ per la prima volta che sapevo fa’ qualcosa. Ma poi il rapporto era strano… non saprei come dirti. Era un rapporto formale però allo stesso tempo erano molto disponibili… e quindi non facevano commentini o cose di questo tipo su di me, ma solo sulla scuola. Poi ai miei tempi c’era un esame anche dopo la quinta, ma era semplice…dovevi scrivere un testo e portare una poesia a piacere.
Quali erano le punizioni più diffuse?
Io mi comportavo sempre bene devo di’ la verità. I professori erano tanto severi eh…doveva esse fatto tutto come dicevano loro. Mi ricordo che in classe mia spesso c’erano delle professoresse che buttavano fuori gli alunni… ma per qualsiasi cosa. C’era un grande rispetto verso i professori… ma anche un po’ di paura… tante volte i citti che si comportavano male venivano sospesi…ma tante volte in un anno. E quindi stavano qualche settimana a casa, poi alla fine dell’anno venivano sempre fatti bocciare. Ma alla fine non cambiavano eh! Anzi loro erano anche felici di sta’ a casa…Poi una cosa che vedevo, soprattutto pensandoci ora che so grande è che i professori non facevano preferenze però guardavano sempre meglio i figli di persone, diciamo più importanti…soprattutto alle superiori io c’avevo in classe il figlio di un uomo parecchio conosciuto…e questo citto non era boncitto… anzi… non studiava e obbligava un suo “amico” a fargli tutti i compiti… ma arrivava anche a minacciarlo eh… sai quante volte lo faceva piange’ piccinino! E guarda i professori ste cose le vedevano, ma a lui non gli dicevano nulla… ma si vedeva che lo facevano solo con lui, avevano un comportamento completamente diverso con lui… ma come se avessero anche paura ,non so… fatto sta che se si facevano noi le cose che faceva 'sto citto come minimo ci potevano mettere una nota.
Quali superiori hai fatto e perché?
Io ho fatto l’Istituto Sperimentale Linguistico a Gracciano. Diciamo che non è stata mica tanto una buona scelta… sì, mi piacevano le lingue ma poi, niente… c’era anche una mia carissima amica che ci andava anche lei e quindi l’ho scelto soprattutto per non sta’ sola ecco. I mi' genitori 'un erano tanto contenti… ma perché avrebbero preferito che facessi un istituto come le Magistrali, così avevo subito un lavoro… mentre con il Linguistico non è che si trovava subito lavoro… però insomma io volevo farlo e l’ho fatto, anche se non sapevo manco bene come era… diciamo che noi citti s’era lasciati un po’ soli davanti la scelta delle superiori… non c’era come ora che ti facevano visitare la scuola o cose di questo tipo… molti facevano quello che i genitori volevano, per esempio se che ne so il babbo era un avvocato sicuramente il citto avrebbe fatto un liceo Classico… non c’era parecchia informazione. Come scuola era parecchio difficile, si facevano tre lingue, filosofia… ma anche latino come un qualsiasi liceo.
Che rapporto avevi con la classe? E con i professori?
Parecchio buono. In classe s’era solo citte, ma in generale nelle altre classi di ragazzi ce ne erano pochi eh… era una scuola per citte. Il motivo sinceramente un lo so… alla fine se facevi il Linguistico potevi fa’ qualsiasi università… anzi, già ai miei anni le lingue iniziavano ad esse parecchio importanti. Fatto sta che s’era un bel gruppo, essendo tutte citte quando si litigava si litigava! Però si facevano le parecchie gite, s’era abbastanza unite dai. Con i professori invece… insomma. Io vedo che ora voi considerate i professori un po’ come amici… ci parlate tranquillamente, anche se ci so' dei problemi. Per noi era un po’ diverso, i professori erano considerati sopra… ma sopra tanto! Un ci veniva da rispondergli male, ma nemmeno da costruirci un rapporto. Anche perché a loro non è che gli importava parecchio se avevi problemi… c'era sicuramente più rispetto… ci si alzava in piedi tutte le volte che entravano in classe, ma anche il modo di parlarci… era formale ,ma parecchio anche…anche se vabbe’ poi c’era qualcuno con cui era un po’ meglio. Mi ricordo che io ero parecchio affezionata alla mia professoressa di italiano e con lei c’era un rapporto anche un po’più intimo… era una delle poche che ti stava davvero tanto dietro, non si fermava al voto come facevano tutti, ma anzi, quando ti vedeva triste veniva a parlarti, parlava anche con i genitori se c’era bisogno, no davvero era brava.
Come avvenivano le valutazioni?
Le interrogazioni erano più a caso… erano a estrazione, pigliavano il libro e guardavano il numero che usciva poi c’erano anche quelle ragazze che si offrivano volontarie però la programmazione delle interrogazioni non c’era.
I professori quanto erano clementi rispetto agli alunni impreparati?
Eh insomma… sulle lingue poco, io ho dovuto andare anche a ripetizioni a dì la verità perché soprattutto qualche professoressa di inglese con noi non è stata molto boncitta, non con me eh perché io in fondo andavo abbastanza bene. L’unica lingua che non mi è mai piaciuta è stato il tedesco, che andavo malissimo, l’ho fatto solo per du' anni, l’inglese e il francese invece l’ho fatti dalla prima alla quinta quindi come preparazione era buona… poi avevo una professoressa di francese che era molto brava.
Come ti sembra cambiato il rapporto degli alunni con le valutazioni rispetto ad adesso?
L’ansia dell’interrogazione che dovevi studia' c’era anche prima però ai tempi nostri quest’ansia di adesso con troppe aspettative sia dei genitori che dei professori che pressano i ragazzi non c’era… questa cosa un’ usava… era più il bullismo che c’era a scuola… allora io un’ so mai stata vittima di bullismo però qualcheduno veniva preso in giro o escluso però non era come ora, era meno visibile, allora veniva nascosto tutto perché anche te non andavi a dirlo a babbo e mamma, stavi zitto e i professori non vedevano o facevano finta di 'un veda'… o insomma non intervenivano molto perché comunque al tempo erano visti come scherzi… su ste cose 'un c’era tanta sensibilità, non se ne parlava molto perché erano viste come semplici bravate anche se poi quelli che venivano presi in giro ci stavano anche parecchio male.
Come sono stati gli ultimi anni di liceo?
In quarta ho avuto un po’ di problemi di salute… sono stata all’ospedale un mese quindi ero rimasta parecchio indietro però i professori mi hanno aiutato tanto e ho dovuto fare tante ripetizioni soprattutto in alcune materie, matematica e inglese ero rimasta davvero indietro però so' riuscita a recuperare anche se mi hanno rimandato a tre materie: inglese matematica e tedesco. Addirittura un paio di professori so' venuti a trovarmi in ospedale e mi so' stati vicino insomma… anche perché so stata parecchio male poi mi so ripresa però, con loro avevo un buon rapporto. All’ultimo anno a scuola andavo abbastanza bene, qualche lacuna ce l’avevo però insomma quando ho dato l’esame di maturità ce l’ho fatta, non so' passata con un voto altissimo perché già lì tentennavo un po’ perché ad un certo punto la voglia di lasciarla la scuola mi era venuta, perché ad alcune materie non andavo tanto bene e m’ero scoraggiata, soprattutto dopo tutta la fatica che avevo fatto in estate per recuperare tutte quelle materie… per studiare è stata dura, in classe mia tre ragazze so' bocciate all’esame…
Che prospettive avevi per il futuro?
Io volevo fare la guida turistica oppure l’hostess… a di' la verità mi sarebbe piaciuto fare l’università però non ne ho avuto la possibilità economica… poi al tempo anche alle superiori non c’erano tanti aiuti. Ero un po’ indecisa sul fare l’università e nel mentre ho iniziato a lavorare. Poi la verità è che nel momento in cui ho iniziato a vedere i primi soldi miei... la voglia di studiare non c’era più e quindi ho completamente abbandonato l’idea.
Quanta importanza si dava prima alla salute mentale? E alla sessualità?
Punta importanza, non c’era come adesso lo psicologo della scuola, io ci sono andata ma privatamente, oppure in generale incontri organizzati dalla scuola sul bullismo o sulla sessualità non c’erano. Diciamo che a parte qualche professoressa più attenta a queste cose al resto non importava della salute mentale. La scuola era vista come la prima cosa… tutto il resto veniva dopo. La sessualità poi era un tabù. Ci si informava tra poi amiche… ma spesso le cose che ci si diceva un erano manco giuste… insomma c’era tanta ma davvero tanta disinformazione e questo era un male grosso. Una cosa bona però era che era molto diffuso il consultorio… c’è ora non so come è ma prima era normale andarci, sia per lo psicologo ma soprattutto per la ginecologa. Se uno c’aveva qualche problema è 'un lo voleva dire ai genitori andava lì… come se per esempio rimanevi incinta o avevi dei problemi intimi. Il problema era però che lì dipendeva parecchio da chi incontravi… mi ricordo di una mia amica che voleva abortire e io l’accompagnai lì per capire come doveva fare. C’era una ginecologa ignorante, ma davvero parecchio…. ci iniziò un discorso sulla chiesa, la Madonna…no ma davvero, sembrava una suora. Quindi diciamo che ti sentivi parecchio giudicata… e poi oh…quella fece di tutto per convincerla a non abortire… infatti alla fine lei parlò con sua mamma perché in quel modo era impossibile.